Il termine utopia evoca al tempo stesso l’idea del non-luogo (u-topos) e quella del buon-luogo (eu-topos). Due concetti capaci di dare vita ad innumerevoli significazioni diverse, a mondi verosimili, passati o futuri, ispirati da ideali positivi o negativi, realizzabili o destinati a restare magnifiche ipotesi, che la fantasia, il pensiero e quindi il cinema (esso stesso espressione di un’utopia), possono a loro volta rielaborare e interpretare. Questa rassegna vuole sfiorare alcune variazioni sul tema utopia con film eterogenei, d’autore e di genere, attraversati tutti da una potente visionarietà e da apparati simbolici riconducibili all’idea del cambiamento necessario e positivo, sulla spinta dalle inevitabili tensioni culturali, sociali e politiche. Perché immaginare di capovolgere il mondo così come lo conosciamo è già il primo passo per realizzare l’utopia di cui l’umanità ha sempre avvertito la necessità.
Info e biglietti
Cinema Massimo, Via G. Verdi 18, Torino
www.cinemamassimotorino.it/info/
Programma delle proiezioni
martedì 2 aprile
- ore 15.30 "Tomorrowland" di Brad Bird (Usa 2015, 130’)
- ore 18.00 "L’uomo che visse nel futuro" di George Pal (Gran Bretagna 1960, 102’)
- ore 20.00 "Godland – Nella terra di Dio" di Hlynur Palmason (Danimarca, Francia, Svezia 2022, 143’)
mercoledì 3 aprile
- ore 15.30 "Harmony" di Michael Arias, Takashi Nakamura (Giappone 2015, 120’)
- ore 18.00 "Parole e utopia" di Manoel de Oliveira (Portogallo, Francia, Brasile, Spagna 2000, 133’)
- ore 20.30 "Il giovane Karl Marx" di Raoul Peck (Francia 2017, 112’)
venerdì 5 aprile
- ore 16.00 "Unrest" di Cyril Schäublin (Svizzera 2022, 93’)
domenica 7 aprile
- ore 16.00 "Aguirre, furore di Dio" di Werner Herzog (Germania 1972, 94’)
- ore 18.00 "Capri Revolution" di Mario Martone (Italia 2018, 122’)
lunedì 8 aprile
- ore 18.15 "L’uomo che visse nel futuro" di George Pal (Gran Bretagna 1960, 102’) (replica)
mercoledì 10 aprile
- ore 18.15 "Aguirre, furore di Dio" di Werner Herzog (Germania 1972, 94’) (replica)
sabato 13 aprile
- ore 16.00 "Unrest" di Cyril Schäublin (Svizzera 2022, 93’) (replica)
domenica 14 aprile
- ore 18.15 "Capri Revolution" di Mario Martone (Italia 2018, 122’) (replica)
lunedì 15 aprile
- ore 15.30 "Parole e utopia" di Manoel de Oliveira (Portogallo, Francia, Brasile, Spagna 2000, 133’) (replica)
- ore 18.00 "Harmony" di Michael Arias, Takashi Nakamura (Giappone 2015, 120’) (replica)
Le trame dei film
Tomorrowland di Brad Bird (Usa 2015, 130’)
Figlia di un ingegnere aerospaziale, Casey Newton sogna un futuro di speranza e avventura. Dopo l'ennesimo blitz nella fabbrica del padre per impedire che venga dismessa, Casey finisce in prigione: tra gli effetti personali trova una spilla misteriosa che, al solo tocco, la trasporta in un mondo collocato in uno spazio-tempo imprecisato: Tomorrowland.
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L’uomo che visse nel futuro di George Pal (Gran Bretagna 1960, 102’)
Uno scienziato vittoriano inventa una macchina che gli permette di raggiungere un futuro lontano. Dopo secoli di guerra atomica, l'umanità è divisa in due popoli: uno amante della natura, l'altro cannibale che vive nei sotterranei. Il protagonista lotta contro quest’ultimi e, per salvarsi, deve necessariamente fare ritorno nel suo presente. La sua permanenza, però, sarà breve, perché nel futuro c'è una ragazza che lo aspetta.
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Godland – Nella terra di Dio di Hlynur Palmason (Danimarca, Francia, Svezia 2022)
Sul finire dell'Ottocento, l'Islanda è sotto il controllo danese. Al prete Lucas viene assegnato l'incarico di recarsi sull'isola, documentare con delle foto la vita degli abitanti locali e costruire una chiesa. Ma tra mari ostili e lunghi pellegrinaggi le condizioni sul suolo islandese si rivelano proibitive, e l'atmosfera inospitale. Ben presto la spedizione, composta tra gli altri dalla guida Ragnar, con cui Lucas entra subito in conflitto, perde pezzi e speranza.
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Harmony di Michael Arias, Takashi Nakamura (Giappone 2015, 120’)
All’indomani di un cataclisma nucleare, e delle guerre civili che ne sono conseguite e che hanno quasi cancellato l'umanità, la pace è stata finalmente raggiunta. La società è controllata dall'"Amministrazione" e dalla sua nanotecnologia medica WatchMe, dedicata alla protezione e all'estensione della vita umana, ed è governata da una potente etica del benessere sociale. In Giappone, tre giovani donne - Miach Mihie, Reikado e Tuan Kirie - rifiutano questa presunta "utopia", che nega la libertà, e tentano insieme il suicidio, commettendo così il crimine di rifiutare la vita stessa.
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Parole e utopia di Manoel de Oliveira (Portogallo, Francia, Brasile, Spagna 2000, 133’)
La vita e l'avventura spirituale e intellettuale di un personaggio storico poco noto: padre Antònio Vieira, predicatore, nato a Lisbona nel 1608, cresciuto a Bahia in Brasile dal 1614, entrato a far parte della Compagnia di Gesù nel 1623, viaggiatore, politico, antischiavista, evangelizzatore degli Indios e difensore dei loro diritti, amico di sovrani (il re del Portogallo ma anche il papa o Cristina di Svezia), ridotto al silenzio dall'Inquisizione, definito da Fernando Pessoa “imperatore della lingua portoghese” e “maestro della forma e della visione”, insidiato dalla cecità, morto nel 1697 in Brasile a ottantanove anni.
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Il giovane Karl Marx di Raoul Peck (Francia 2017, 112’)
Alla metà del XIX secolo l'Europa è in fermento. In Inghilterra, Francia e Germania i lavoratori scendono in piazza per protestare contro le durissime condizioni nelle fabbriche, e gli intellettuali partecipano come possono all'opposizione. Uno di loro, il tedesco Karl Marx, a soli 26 anni è costretto a rifugiarsi a Parigi insieme alla moglie Jenny. Qui Karl conosce un suo coetaneo, Friedrich Engels, che, nonostante provenga da una ricca famiglia di industriali, simpatizza con le sue idee rivoluzionarie. Superate le prime resistenze, fra i due ragazzi nasce una solida amicizia che li porterà a conquistarsi la stima dei capi dei movimenti dei lavoratori. Fino a diventarne leader a loro volta.
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Unrest di Cyril Schäublin (Svizzera 2022, 93’)
Nel XIX secolo, la routine di una città svizzera specializzata nel produrre orologi è sconvolta dall’emergere delle nuove tecnologie. La giovane operaia Josephine è l’addetta alla costruzione del bilanciere, una ruota che oscilla avanti e indietro in modo calibrato e che rappresenta il cuore meccanico di un orologio. Esposta come tutta la classe operaia ai nuovi modi di organizzare il tempo, il lavoro, e dunque il denaro, da parte dei padroni, Josephine entra nel movimento locale degli orologiai anarchici, dove incontra il cartografo russo Pyotr Kropotkin.
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Aguirre, furore di Dio di Werner Herzog (Germania 1972, 94’)
Nel 1560, un gruppo di uomini dell'esercito spagnolo è inviato nella foresta amazzonica alla scoperta del regno di Eldorado. Lope de Aguirre affianca Pedro de Ursúa al comando di un drappello mandato in esplorazione, in cerca di cibo. Lope de Aguirre esautora il comandante, proclamando imperatore di Eldorado Fernando de Guzman. L'equipaggio, terrorizzato dalla violenza di Aguirre, ma al tempo stesso affascinato dalla sua lucida follia, decide di seguirlo nell'impresa, ma viene sterminato da fame, malattie e dagli Indios, lasciando Aguirre solo con la propria follia.
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Capri-Revolution di Mario Martone (Italia 2018, 122’)
Nel 1914 un gruppo di giovani artisti nordeuropei si stabilisce sull'isola di Capri e fonda una comune. I giovani, nel tentativo di recuperare una primitiva semplicità, praticano il nudismo, assumono un'alimentazione vegetariana e ricercano nuove forme espressive basate sul rapporto con la natura selvaggia. Lucia, una giovane guardiana di capre analfabeta viene attratta da questo “strano” gruppo, al quale inizia ad avvicinarsi. Nel frattempo, sull’isola arriva il giovane medico Carlo, convinto socialista che, attratto dall’indole ribelle di Lucia, cerca di convincerla a studiare da infermiera, ma invano: la ragazza continua a osservare di nascosto la comune e stabilisce un contatto col pittore Seybu, leader carismatico del gruppo.